Descrizione
Nella mitologia norrena, il Mjöllnir, sovente semplificato in Mjolnir (lett. “molinatore” o “frantumatore” dal verbo mjöll, “frantumare”, e -nir, suffisso di aggettivo),[1] chiamato anche Martello di Thor, è l’arma tipicamente brandita da Thor, il dio personificante il fulmine e il tuono. È in genere rappresentato originariamente come un martello.[2] È realizzato dai nani, o, secondo l’Edda in prosa di Snorri Sturluson del XIII secolo, dal nano Sindri per una disputa con il dio Loki su chi avesse potuto creare l’arma più meravigliosa per gli dèi.
Il suo significato simbolico, teologico, è comparabile a quello del Vajra vedico (il “fulmine” o “diamante”, arma di Indra), e simboli simili, tra cui la svastica, come testimoniato dal fatto che in Scandinavia e Inghilterra venisse rappresentato anche come croce uncinata.[3][4][5] Esso rappresenta dunque la struttura fondamentale della realtà nella sua scaturigine dal principio divino originante, un significato che è anche quello dell’Yggdrasill o dell’Irminsul, albero del cosmo.
L’Edda di Snorri descrive le qualità del Mjöllnir dicendo che, possedendolo, il dio Thor «sarebbe stato in grado di colpire quanto fermamente volesse, qualsiasi fosse il suo bersaglio, e il martello non avrebbe mai fallito, e se lanciato a qualcosa, non l’avrebbe mai mancato e non sarebbe mai volato tanto lontano dalla sua mano da non poter tornare indietro, e, quando lo avesse voluto, esso sarebbe diventato tanto piccolo da poter essere custodito sotto la tunica».
Come Thor, anche il Mjöllnir gode oggi di popolarità grazie alla sua frequente presenza nei mezzi di comunicazione di massa (fumetti, videogiochi, film, ecc.), reinterpretati in chiave moderna e spesso banalizzata.
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